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NOTIZIE DAL WEB Scoperte in Cina le lumache più piccole al mondo: “alte” meno di un millimetro 09/10/2015 aggiunto da http://guidominciotti.blog.ilsole24ore.com/2015/10/08/scoperte-in-cina-le-lumache-piu-piccole-al-mondo-alte-meno-di-un-millimetro/?refresh_ce=1 | Sette nuove specie di minuscole lumache di terra sono state trovate nel sud della Cina: sono così piccole da non raggiungere nemmeno il millimetro di “altezza”. La scoperta, realizzata da un team di ricercatori giapponesi, svizzeri e ungheresi, è stata pubblicata sulla rivista ZooKeys, qui. Secondo i ricercatori, sono le più piccole lumache di terra al mondo. La più piccola ha un guscio che misura 0,86 mm; date le sue dimensioni può entrare 10 volte nella cruna di un ago. E’ stata chiamata Angustopila dominikae e prende il suo nome dalla moglie di uno degli autori dello studio. Le minuscole lumache sono state trovate dagli studiosi mentre raccoglievano campioni di terreno dalle rocce calcaree nella provincia di Guangxi.
I ricercatori hanno però ritrovato solo le conchiglie; la storia di queste piccole lumache resta perciò un “mistero”. “Dimensioni estreme nella grandezza del corpo degli organismi non solo attraggono l’attenzione da parte del pubblico, ma provocano anche interesse per quanto riguarda il loro adattamento all’ambiente”, sottolineano i ricercatori. “Studiare le lumache di terra con le conchiglie minuscole è importante per valutare la biodiversità e la storia naturale, così come per stabilire le basi per studiare l’evoluzione del nanismo negli animali invertebrati”. (Ansa)
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Vietato raccogliere lumache 09/10/2015 aggiunto da http://lanuovasardegna.gelocal.it/oristano/cronaca/2015/10/08/news/vietato-raccogliere-lumache-1.12230380 | Genoni, ordinanza del sindaco valida durante il periodo della riproduzione di Ivana Fulghesu
GENONI. Lunghe passeggiate nella tranquilla campagna ai piedi della Giara, alla ricerca dei tesori spontanei di stagione, funghi e lumache soprattutto.
Questa è l’immagine bucolica che fino a qualche anno fa rappresentava bene l’autunno nel paese del Sarcidano, ma ormai la raccolta delle lumache non è più libera ed è rigorosamente vietata proprio in questo periodo dell’anno.
A stabilirlo è un’ordinanza che vieta la raccolta delle lumache dall’autunno fino alla primavera, dal 29 settembre fino al 31 marzo di ogni anno. Il divieto è finalizzato alla tutela delle risorse ambientali e della fauna minore, rappresenta anche dagli elicidi, e serve a frenare la raccolta selvaggia durante tutto l’anno.
Sebbene i tempi varino a seconda della specie e delle condizioni ambientali, da alcuni studi effettuati sul territorio risulta che il periodo di riproduzione delle lumache sia tra il 15 di settembre e fino a tutto il mese di marzo.
La Sardegna è da sempre in cima alla classifica per consumo pro capite di questo mollusco, che risulta otto volte maggiore rispetto alla media nazionale.
Oltre ad essere tra i maggiori consumatori, i sardi sono i maggiori importatori tra le regioni della penisola: l'85-90 per cento del prodotto arriva, infatti, da Tunisia e Algeria. Una tradizione quella della raccolta delle lumache, ben radicata anche nella comunità genonese dove in tanti si dedicano alla ricerca per il consumo familiare, ma anche per finalità commerciali, riuscendo a ricavarne un piccolo reddito.
La lumaca locale è , inoltre, particolarmente apprezzata, probabilmente perché l’ambiente, il clima e il tipo di vegetazione possono influire sul gusto, rendendo il prodotto unico.
Sebbene il divieto imposto dall’ordinanza sindacale possa non essere gradito, si è reso indispensabile al fine di tutelare la specie e l’ecosistema. Per i trasgressori le multe sono salate e vanno da un minimo
di 50 euro, raddoppiate in caso di recidiva, e fino ad un massimo di 500 euro. Ma modificare abitudini radicati, pur nel comprensibile e meritorio intento di preservare la risorsa, non sarà un’impresa facile. Anche perché i controlli non potranno essere assidui. |
Lumache al sugo 03/09/2015 aggiunto da http://www.lastampa.it/2015/09/01/societa/cucina/home-cover/lumache-al-sugo-HjYMEqa9g4SxaIUVwrO1WM/pagina.html |
arianna curcio (nexta)
La raccolta in natura delle lumache è severamente regolamentata. In alcune regioni italiane non è possible raccogliere lumache nel periodo estivo oppure dopo il tramonto. Fate sempre riferimento agli uffici comunali della vostra zona o alla guardia venatoria per maggiori informazioni.
In alternativa è preferibile acquistare lumache di allevamento, meno impegnative da cucinare perchè già spurgate. Ecco la ricetta per preparare queste prelibatezze, non da tutti apprezzate, alla "romana": lumache al sugo.
Ingredienti per 4 persone: 32 lumache - 1 bicchiere d'aceto - sale - 2 cucchiai d'olio - 2 spicchi d'aglio - 1 ciuffo di prezzemolo - 4 filetti d'acciuga - 1 tazza di polpa di pomodoro - 4 foglie di menta - 1 pizzico di peperoncino - sale.
Preparare le lumache pulite (prima cottura). Tritare il prezzemolo e i filetti d'acciuga. Nel tegame, far imbiondire lo spicchio d'aglio nell'olio ben caldo, toglierlo e aggiungere il trito di prezzemolo e acciuga, poi, la polpa di pomodoro. Condire con sale, peperoncino e le foglie di menta e lasciar cuocere per 15minuti circa, indi unire le lumache e farle insaporire a fuoco moderato per altri 20 minuti circa. Servire ben calde nel recipiente di cottura. |
Ecatombe degli animali: le lumache | 29/08/2015 03/09/2015 aggiunto da http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=1531 | L'industria delle lumache è un'altra ecatombe di animali.
Articolo di Lucio De Felici
Sono i numeri a dimostrare che l'uccisione delle lumache è l'ennesima uccisione di massa di animali, come avviene per le mucche, i maiali, i polli, ecc.
Gli esseri umani sfruttano le chiocciole, comunemente dette anche lumache, dai tempi più remoti. La modalità di approvvigionamento principale è sempre stata, ed è tutt'ora, la raccolta in natura. Oggi viene praticata nei paesi delle aree meno industrializzate del mondo (Nord Africa, Est Europa, Medio Oriente, Asia) che esportano nei paesi più ricchi.
Per esempio, in Italia nel 2014 le lumache "da raccolta" importate erano il 60% di quelle consumate. L'altra modalità di approvvigionamento è l'allevamento, che negli ultimi decenni si sta espandendo nei paesi industrializzati e trova consenso per la "miglior qualità del prodotto". L'allevamento viene condotto con metodi diversi, ma tutti seguono i criteri dell'industria zootecnica moderna: lo sfruttamento dell'animale è razionalizzato, per aumentare la produttività e ridurre i costi.
La ragione principale per cui si usano le lumache è la loro carne, tradizionalmente considerata un cibo prelibato nei paesi dell'Europa meridionale, ed oggi sempre più desiderata in generale nei paesi ricchi.
In anni recenti però si sono aggiunte altre ragioni. Una è la bava, che contiene dei mucopolisaccaridi dalle particolari proprietà cosmetiche e antibatteriche. Per esempio in Italia nel 2014 il 6% delle lumache allevate è stato usato per produrre bava. Un'altra sono le uova, che vengono lavorate per ottenere il cosiddetto "caviale di lumaca". E perfino i gusci, scarti dell'attività conserviera, vengono oggi venduti come mini-stoviglie per servire in tavola la carne di lumaca confezionata. Dunque le lumache si affiancano agli altri animali, come le mucche o le galline, che vengono sfruttati per ricavarne più di un prodotto.
I consumi
Riguardo le cifre dei consumi nel mondo, con riferimento alle sole lumache del genere Helix (cioè le 2-3 specie più usate), nell'ultimo decennio sono cresciuti del 152%, passando dalle 320 mila tonnellate del 2000 alle 806 mila tonnellate del 2014. Le lumache destinate alla gastronomia sono state il 98% del totale nel 2014, e sono giunte al consumatore in 3 forme: ancora vive (342 mila t.), congelate (191 mila t.), conservate (259 mila t.). Ecco in dettaglio la distribuzione geografica dei consumi dello scorso anno, in migliaia di tonnellate:
Francia: 382
Spagna: 245
Italia: 40
Grecia: 28
Portogallo: 18
Resto del mondo: 93
I 5 paesi dell'Europa Meridionale sono stati i principali consumatori del pianeta, con 713 mila t., pari all'88,46% del totale. La Francia da sola ne ha consumato il 47,39%, e preferisce il "prodotto" congelato o confezionato a quello vivo. La Francia è inoltre il principale detentore dell'industria conserviera, fisicamente delocalizzata nel Nord Africa e nel Medio Oriente.
Quanti animali?
Ma queste 806 mila tonnellate consumate nel 2014, a quanti animali corrispondono? Possiamo farcene un'idea usando un po' di aritmetica. Per semplificare i conti trascuriamo alcune percentuali che riguardano le lumache d'allevamento, come: la mortalità infantile che in alcuni metodi arriva al 40-50%; la mortalità per malattia; quella per l'intrusione dei predatori naturali; lo scarto delle lumache fuori standard nella fase di crescita; lo scarto nella fase di spurgamento.
Tutte queste lumache vengono fatte nascere, ma non entrano a far parte del totale consumato perché muoiono prima. Poi occorre stabilire quanti individui stanno in un kg di "prodotto". Questo dipende dalla specie, poiché ciascuna ha individui di peso diverso. Quindi per semplificare ulteriormente fingiamo che il totale sia fatto di lumache di una sola specie, e vediamo i risultati per le principali specie commercializzate.
Per la specie Helix Aspersa: da 53 a 114 miliardi di animali
Per la specie Helix Pomatia: da 18 a 32 miliardi di animali
Per la specie Helix Vermiculata: 201 miliardi di animali
Per la specie Theba Pisana: 268 miliardi di animali
Questi numeri incredibili ci danno l'ordine di grandezza della quantità di lumache necessarie per soddisfare gli attuali consumi mondiali: si va dalle decine alle centinaia di MILIARDI di animali! Scegliendo di restare sui numeri più bassi (quelli relativi a Helix Pomatia e Helix Aspersa, forse le più vendute), possiamo affermare che l'ecatombe delle lumache coinvolge il destino di decine di miliardi di individui. E anche questa ennesima ecatombe si compie ogni anno, anzi aumenta di anno in anno, e serve solo ad appagare i nostri falsi bisogni: la golosità, la vanità, il guadagno facile.
Come vengono uccise?
Infine possiamo chiederci come muoiono tutte queste lumache, dopo aver ricordato che esse sentono il dolore, poiché hanno un sistema nervoso. La maggior parte, cioè quelle destinate alla gastronomia che sopravvivono al ciclo di allevamento e giungono vive all'industria conserviera o al consumatore, muoiono come ben spiegato dalle ricette di cucina tradizionali. Ecco due esempi presi a caso da Internet:
"A questo punto non resta che pulirle: il modo migliore è quello di metterle a bollire in una casseruola aggiungendo del sale. Quando l'acqua diventa abbastanza calda, le lumache escono dal guscio e muoiono".
"Ora occorre lessare le lumache. Preparate una pentola con abbondante acqua, le verdure per il brodo... Quando l’acqua bolle, buttate le lumache e fatele cuocere una mezz’oretta".
Bollite vive, la più atroce delle morti, inflitta senza tanti problemi perché le povere lumache non urlano il loro dolore. |
Alimentazione: gli insospettabili che fanno bene alla salute, le lumache 03/09/2015 aggiunto da http://www.chedonna.it/2015/08/29/alimentazione-gli-insospettabili-che-fanno-bene-alla-salute-le-lumache/ | A molti fanno ribrezzo eppure le lumache, non solo quelle di mare ma anche quelle di terra, farebbero molto bene alla salute. Questo alimento, anche se in un primo momento può sembrare viscido e poco invitante, è ricco di sostanze nutritive e ha pochi grassi e zuccheri.
Tra i nutrienti che fanno bene al nostro organismo, le lumache contengono fosforo, magnesio e potassio, sali minerali preziosi per la nostra salute. Inoltre sono ricche di proteine magre. Nelle lumache si trovano importanti quantità di triptofano, un amminoacido importante che aiuta il sonno e stimola la produzione di serotonina nel cervello, un neurotrasmettitore che regola l’umore, il sonno, appunto, e l’appetito. Buoni livelli di serotonina tengono lontana la depressione. Mangiare lumache potrebbe essere dunque un valido antidepressivo!
Ricordiamo poi che in Francia il consumo di lumache, escargots in francese, è molto apprezzato. Questo alimento viene considerato un’autentica prelibatezza, anche quei lumaconi di terra che a noi possono apparire disgustosi, ed è alla base di molti tra i piatti più ricercati della cucina francese |
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