Az. Agr. Chiocciola Tecnologica di Lorini Marco

"LUMACHE" Alimento straordinario...




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NOTIZIE DAL WEB


 
Zuppa di lumache borragine e peperoncino
    26/10/2012 aggiunto da http://www.iltempo.it/2012/10/26/1371577-zuppa_lumache_borragine_peperoncino.shtml?refresh_ce

Ingredienti: 1 kg lumache fresche 300 g borragine lessata e tagliuzzata olio extra vergine oliva mezza cipolla rossa brodo vegetale (2 bicchieri) un pezzetto peperoncino fresco sale, pepe in un sacchetto di garza ben legato 2 foglie di alloro 2 foglie di salvia 1 ramoscello di timo 1 spicchio aglio in camicia Procedimento: Tagliare grossolanamente le lumache (già spurgate e prelessate in acqua leggermente acidula e salata), lessare e tagliare la borragine.
A parte rosolare olio, cipolla tritata e un pezzetto di peperoncino,aggiungere le lumache e la borragine, salare, pepare, fare saltare e sfumare con poco vino bianco. Aggiungere il brodo vegetale e il sacchetto delle erbette e lasciar cuocere piano per circa 30 minuti. Togliere il sacchetto e servire caldo. Si può spolverare con un po' di pecorino leggero oppure servire con all'interno un uovo in camicia.


Vaccinarsi o aspettare?
    26/10/2012 aggiunto da http://lastampa.it/2012/10/26/cultura/domande-e-risposte/vaccinarsi-o-aspettare-Q3HDlbeZZx3Zif1HjM7x3O/pagina.html

Prima il blocco dei vaccini antinfluenzali della Crucell, poi il ritiro di quelli prodotti dalla Novartis. Se si hanno dei dubbi, cosa si può fare per chiarirli?
Da questa mattina è attivo il numero gratuito di pubblica utilità 1500 con lo scopo di fornire direttamente ai cittadini informazioni e risposte sul ritiro dei vaccini antinfluenzali Novartis e sulla campagna di vaccinazione. Il numero sarà attivo sette giorni su sette dalle 9 alle 18. Al telefono risponderà personale del ministero della Salute appositamente formato, in grado di soddisfare le richieste di informazione di base, e dirigenti sanitari, per rispondere alle domande più complesse. Allo stesso scopo, è stata pubblicata sul portale del ministero www.salute.gov.it una pagina con le risposte ad alcune delle domande più frequenti sull’argomento. Obiettivo dell’iniziativa è assicurare ai cittadini la massima trasparenza e supportare le persone alle quali fosse stata eventualmente somministrata una dose di uno dei vaccini successivamente ritirati, rassicurando la popolazione sull’opportunità di vaccinarsi.
Dopo tutti questi problemi, è ancora raccomandata la vaccinazione?
Certo. I vaccini che verranno distribuiti alle Asl e commercializzati nelle farmacie saranno sicuri ed efficaci. Il ministro della Salute ha più volte sottolineato l’importanza della vaccinazione e l’enorme danno sanitario in termini di salute dei cittadini se le vaccinazioni non fossero effettuate in maniera congrua. Si stima infatti che ogni anno in Europa si verifichino 40 mila decessi a causa delle complicanze legate all’influenza: senza le vaccinazioni questo numero aumenterebbe di circa il doppio.
Quanti vaccini mancano ancora?
Sono 5,3 milioni le dosi di vaccino antinfluenzale che mancano per soddisfare il fabbisogno della popolazione italiana. Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha spiegato che sono state bloccate 487.738 dosi di vaccino antinfluenzale Novartis all’interno di una partita complessiva di vaccini contrattati con la casa farmaceutica di 3 milioni. Se li aggiungiamo ai 2,3 milioni che la Crucell aveva bloccato in azienda, abbiamo un buco di 5,3 milioni. Per la campagna antinfluenzale in Italia occorrono dai 12 ai 14 milioni di vaccini e il ministero della Salute si è subito attivato per sopperire alle lacune.
Non siamo in ritardo per immunizzare la popolazione a rischio influenza?
Ancora no. Secondo gli esperti infatti ci sarebbe ancora tempo per assicurare una buona copertura contro i virus influenzali. La campagna di vaccinazione è iniziata la metà di ottobre e durerà fino a dicembre. Inoltre, grazie alle condizioni atmosferiche di quest’anno e alle relative temperature ancora alte, c’è tempo per immunizzare tutta la popolazione a rischio. Il momento migliore per vaccinarsi è nel mese di novembre. L’obiettivo indicato dalle raccomandazioni ministeriali è di raggiungere il 95% di copertura per le persone oltre i 65 anni. Tuttavia, una copertura del 75% verrà considerata accettabile.
La carenza dei vaccini riguarda solo il nostro Paese?
Il problema della mancata distribuzione dei vaccini antinfluenzali non riguarda solo l’Italia. Anche la Svizzera ha infatti disposto lo stop ai vaccini antinfluenzali Novartis. La decisione nella Confederazione è stata presa dall’agenzia di controllo sui farmaci Swissmedic, che intende esaminare la questione assieme alle autorità italiane. Swissmedic è stata informata martedì pomeriggio delle misure italiane e ha rilevato che questi vaccini sono disponibili anche in Svizzera, in particolare Agrippal e Fluad. Anche in Austria è stato deciso il blocco della distribuzione dei vaccini.
I problemi con i vaccini della Crucell e della Novartis sono da considerarsi casi isolati?
Allo stato attuale sembra proprio di sì. La Crucell ha bloccato la distribuzione di 2.361.632 dosi di vaccino Inflexal V dopo aver rilevato problemi di sterilità nei test di controllo. Nel caso della Novartis sono state riscontrate formazioni di aggregati proteici di molecole all’interno di alcune delle fiale che potrebbero aumentare la percentuale di soggetti che soffrono di lievi effetti collaterali. Si tratta quindi di problemi isolati, non collegabili con la sicurezza e l’efficacia dei vaccini prodotti da altre case farmaceutiche.
Da quali virus dovrebbe proteggerci il vaccino?
Il vaccino per la stagione 2012-13 contiene un virus AH1N1 uguale a quello delle passate stagioni e varianti dei virus A e B. Non si tratta quindi di importanti cambiamenti rispetto al 2011. E come lo scorso anno, gli esperti invitano i soggetti a rischio, a partire da anziani e malati cronici, a vaccinarsi per evitare di subire complicanze più o meno gravi dovute all’influenza. Il rischio di non immunizzarsi è quello di sviluppare complicanze respiratorie, come polmoniti e broncopolmoniti che in alcuni casi potrebbero diventare addirittura letali per il paziente.


Nuovo satellite per la ricerca dei pianeti extrasolari, l’Italia c’è
    25/10/2012 aggiunto da http://gaianews.it/scienza-e-tecnologia/spazio/nuovo-satellite-per-la-ricerca-dei-pianeti-extrasolari-litalia-ce-29773.html

Il primo pianeta extrasolare, scoperto solo nel 1995, scompigliò le carte dell’astronomia. Da quel momento è partita la corsa alla scoperta dei pianeti extrasolari in cerca dei segni che possono far dedurre la presenza di vita o delle condizioni entro cui essa può svilupparsi. Oggi un progetto internazionale a cui partecipano anche ricercatori italiani è stato presentato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), ed è destinato allo studio dei pianeti extrasolari.
Lo scorso 19 ottobre è stata infatti approvata ufficialmente la fase di realizzazione di CHEOPS (che sta per CHaracterizing ExOPlanets Satellite), un telescopio spaziale che avrà il compito di fare osservazioni assai precise di stelle attorno alle quali è già nota la presenza di pianeti o di cui ci sono forti indizi.
Pianeti, extrasolari: arriva CHEOPSL’obiettivo scientifico principale di CHEOPS sarà quello di studiare la struttura di pianeti extrasolari con raggi che vanno tipicamente da 1 a 6 volte quelli della Terra e con masse fino a 20 volte quella del nostro Pianeta, in orbita attorno a stelle luminose.
“CHEOPS sarà in grado di misurare, in quella frazione di sistemi extrasolari dove i pianeti transitano davanti alla loro stella madre, la loro dimensione con grande accuratezza” dice Isabella Pagano, dell’INAFOsservatorio Astrofisico di Catania, una dei tre membri del team italiano proponente la missione. “Questo parametro è molto importante perché ci permetterà di risalire alla densità di quei pianeti e quindi alla loro struttura interna. Un’informazione decisiva per capire come i pianeti si siano formati e più in generale come siano fatti i sistemi planetari al di fuori del nostro”.
“La missione è stata selezionata, tra le 26 proposte a ESA dalla comunità scientifica europea, per il suo interesse scientifico e per la sua fattibilità in soli cinque anni”, ricorda Barbara Negri, responsabile dell’Unità Esplorazione e Osservazione dell’Universo dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e advisor del Science Programme Board dell’ESA che ha selezionato la missione.
“La partecipazione italiana a CHEOPS pone definitivamente la nostra comunità al massimo livello internazionale in un settore di ricerca giovane, ma di alto impatto scientifico e di grande interesse per il pubblico” dice Giampaolo Piotto, dell’Università di Padova, membro del gruppo che ha proposto la missione all’ESA.
La partecipazione italiana a CHEOPS, la prima dell’ESA di classe S, ovvero piccola, che dovrebbe essere lanciata nel 2017, è assai significativa, sia dal punto di vista scientifico sia tecnologico. C’è infatti un nutrito gruppo di ricercatori INAF e dell’Università di Padova che segue progetti di ricerca e caratterizzazione di pianeti extrasolari, forti anche della recente entrata in funzione dello spettrografo HARPS-N installato al Telescopio Nazionale Galileo sulle Isole Canarie. Molti degli esopianeti che verranno scoperti in questo contesto saranno parte degli obiettivi di CHEOPS, creando così una forte sinergia tra i due strumenti. Sotto l’aspetto tecnologico, l’INAF supporterà l’ASI nella realizzazione degli specchi principale e secondario del telescopio di bordo, dello schermo che protegge il satellite e la sua strumentazione dalla radiazione solare e alla calibrazione del sistema di puntamento. Nel progetto sono coinvolti per l’INAF gli Osservatori Astrofisici di Catania e Torino, gli Osservatori Astronomici di Padova e Palermo e la Fondazione Galileo Galilei.
Partecipa inoltre l’Università di Padova. L’Agenzia Spaziale Italiana fornirà un contributo determinante alla missione, affidando all’industria italiana la realizzazione degli specchi, dello schermo e di parte del sistema di puntamento e supportando gli scienziati per le attività di loro responsabilità. La missione potrà inoltre contare sull’utilizzo del Centro ASI di Malindi come stazione di terra e sull’ASI Science Data Center (ASDC) come contributo alla riduzione e all’archiviazione dei dati.
Pianeti Extrasolari
La scoperta nel 1995 (Mayor e Queloz, Nature 1995) del primo pianeta gigante al di fuori del sistema solare, ha scatenato una vera e propria rivoluzione nel campo dell’astronomia. Le caratteristiche del tutto inaspettate di questo primo pianeta ha catturato l’immaginazione e l’interesse della comunità scientifica e dell’opinione pubblica allo stesso modo. Le agenzie spaziali hanno, da qual momento, ridisegnato le proprie strategie per puntare tutti i propri sforzi alla scoeprta di pianeti abitabili.
Oggi oltre 800 pianeti extrasolari sono stati confermati. Abbiamo imparato che i pianeti attorno alle stelle sono abbastanza comuni, e che le loro caratteristiche sono molto più diversificate di quanto originariamente previsto. Abbiamo anche assistito ai primi rilevamenti delle loro atmosfere negli ultimi anni. Misurare le caratteristiche dell’atmosfera di un pianeta extrasolare, magari a centinaia o migliaia di anni luce da noi, era infatti fino a pochi anni fa qualcosa che poteva essere letto solo sui libri di fantascienza. Oggi, sempre nuove tecniche e strumenti all’avanguardia stanno aprendo la porta alla caratterizzazione reale dei pianeti extrasolari, non solo in termini di parametri fisici, ma anche in termini di abitabilità.


Salute: meta' italiani chiede a internet prima che al medico
    25/10/2012 aggiunto da http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/salute/2012/10/24/Salute-meta-italiani-chiede-internet-prima-che-medico_7685019.html

Quasi meta' degli italiani, quando deve affrontare un problema di salute personale, si rivolge a Internet prima ancora di andare dal medico. Emerge dal sondaggio 'Salute e informazione: tu come la pensi?', promosso dall' associazione 'Peripato' in collaborazione con il Corriere.it.
Il sondaggio, basato su un campione di 2454 lettori del quotidiano online, quindi non rappresentativo della popolazione nazionale, da' comunque un'idea del rapporto che esiste fra pazienti e Internet, tanto che secondo i risultati, la fonte di informazione piu' consultata, per ben l'86% e' ancora il web.
Basso il ricorso a radio e tv (5,7%), in caduta libera la vecchia enciclopedia medica, col 7,7%. Resta il fatto che davanti a pazienti piu' autonomi il ruolo del medico e' piu' complesso: cresce il bisogno di dialogo (62%) per cercare nella figura del medico rassicurazione verso ansie spesso suscitate dal sovraffollamento di notizie trovate proprio su Internet.
Sono dati che mettono nero su bianco un concetto gia' noto ai fondatori di Peripato, neonata associazione presieduta da Sergio Harari, direttore della Pneumologia all' Ospedale San Giuseppe di Milano, per ''stimolare – dice il medico – la sensibilita' del pubblico verso il sapere biomedico e sociosanitario, rifondando il rapporto tra popolazione e cultura della salute''.
Una delle prime iniziative di Peripato e' la promozione a Milano nel settembre del 2013, di un 'Festival della Salute' incentrato proprio su questi temi. Iniziativa che non poteva non trovare collaborativo l'assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino ''anche per capire – ha detto – come le risorse economiche e umane possano essere utilizzate nel migliore dei modi''.
La presentazione di Peripato e' stata anche l'occasione per illustrare il progetto di Humanitas Gavazzeni 'ComunicAnimare la salute', quattro cartoni animati firmati da Bruno Bozzetto incentrati sulla prevenzione e la tutela della salute. ''Un modo con cui la medicina – ha detto Alberto Mantovani, direttore scientifico dell'Istituto – puo' costruire ponti per trasmettere i valori della cultura scientifica''. (ANSA).


Telefonia mobile: si può chiedere il rimborso della “tassa di concessione governativa”
    25/10/2012 aggiunto da http://www.buonenotizie.it/economia-e-lavoro/2012/10/24/telefonia-mobile-si-puo-chiedere-il-rimborso-della-tassa-di-concessione-governativa/

Buone notizie per tutti i titolari di un abbonamento per la telefonia mobile : due recentissime sentenze della Commissione Tributaria Regionale del Veneto e quella di Perugia hanno riconosciuto come, a seguito dell’entrata in vigore del “Nuovo Codice delle Telecomunicazioni”, la tassa di concessione governativa non sia più in alcun modo prevista e ne hanno dichiarato “l’illegittimità e l’anacronismo”. Il Codacons ha dato dunque il via ad un’azione legale per far ottenere agli utenti il rimborso del balzello ingiustamente pagato negli ultimi 3 anni.
Chi è titolare di un abbonamento di telefonia mobile sa benissimo di cosa parliamo: la “tassa di concessione governativa” è quel contributo pari a 5,16 euro al mese, per i privati cittadini, e 12,91 euro, per le aziende, previsto su tutti gli abbonamenti. Questa tassa è stata ora dichiarata illegittima e il Codacons ha avviato un’azione legale per permettere agli utenti di recuperare quanto speso.
Come precisato dal Codacons, la tassa di concessione governativa era inizialmente diretta alle società telefoniche, che dovevano pagarla per l’utilizzo delle frequenze. Il Governo ha, in seguito, stabilito che la tassa dovesse essere pagata dai titolari di un contratto di abbonamento, in quanto il cellulare era considerato un bene di lusso.
A modificare la situazione sono intervenute la Commissione Tributaria Regionale del Veneto e la Commissione Tributaria di Perugia con due recentissime sentenze, che hanno riconosciuto come, a seguito dell’entrata in vigore del Nuovo Codice delle Telecomunicazioni, questa tassa non sia più in alcun modo prevista e ne hanno dichiarato “l’illegittimità e l’anacronismo, in un mercato in cui vigono le regole della liberalizzazione”.
Il Codacons ha dato dunque il via ad un’azione legale per far ottenere agli utenti “il rimborso del balzello ingiustamente pagato negli ultimi 3 anni, per un valore complessivo pari a 273 milioni di euro.
Tutti coloro, quindi, che risultano titolari di abbonamenti per la telefonia mobile – spiega il Codacons – possono aderire all’iniziativa e chiedere la restituzione di quanto pagato, semplicemente seguendo le istruzioni riportate sul sito dell’associazione a questo link.

Chiocciola Tecnologica di Lorini Marco P.I. 02386970186