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NOTIZIE DAL WEB


 
Fra Apple e Samsung Google non gode
    27/08/2012 aggiunto da http://economia.panorama.it/tech-e-social-2-0/fra-apple-e-samsung-google-non-gode

Colpirne uno per educarne cento. La vittoria di Apple su Samsung – ancorché parziale - rischia di avere conseguenze ben più profonde di quelle enunciate dal giudice Lucy Koh venerdì scorso. La corte distrettuale di San Jose ha infatti stabilito non soltanto che Samsung ha copiato da Apple e che per questo dovrà sborsare a titolo di risarcimento oltre un miliardo di dollari, ma – soprattutto – che i brevetti di Cupertino oggetto di dibattimento sono validi.
Significa, giusto per chiarire, che ingrandire o ridurre le foto puntando il pollice e l’indice a compasso (quello che in gergo tecnico viene definito pinch-to-zoom), un gesto che ormai tutti gli utenti di cellulari intelligenti (della Mela e non) hanno imparato a conoscere, è secondo la giustizia americana qualcosa che appartiene ad Apple e solo Apple.
A questo punto vien facile pensare che in tutte le svariate dispute Apple contro Samsung sparse in giro per il mondo (almeno una dozzina), così come in quelle che vedono la società di Cupertino contro altri produttori (vedi Motorola e Htc), il verdetto possa essere ribadito. Non a caso il New York Times parla senza mezzi di termini di "una vittoria che altera un’industria", quella dei dispositivi mobili, da oggi più simile a quella farmaceutica che a qualsiasi altro comparto tencologico. D’ora in avanti chi vorrà lanciare un nuovo telefonino dovrà prestare molta attenzione alla “composizione” dei propri dispositivi, valutando ciò che è libero da brevetti da ciò che non lo è. Pena il rischio di grane legali.
Certo, a ben guardare il danno potrebbe essere un "male conveniente". Samsung, per dire, è stata condannata a pagare una cifra che rappresenta poco più dell’1.5% del suo fatturato nel settore mobile. A conti fatti, le converrebbe trasgredire pur di non perdere la posizione di leadership che si è conquistata sul mercato dei device portatili. Il problema però riguarda anche il rischio che certi modelli vengano estromessi da quei mercati nei quali esiste una sentenza che dichiareranno la non conformità brevettuale. Negli Stati Uniti, ad esempio, i tribunali potrebbero decidere di togliere dal commercio alcuni dei cellulari più popolari lanciati dalla casa coreana (una nuova sentenza è attesa per il 20 settembre).
Difficile dire se tutto questo sia un bene o un male per i consumatori. Di certo gli smartphone del futuro assomiglieranno sempre di meno al padre di tutti gli smartphone (l’iPhone), il che per certi versi potrebbe aumentare il livello d’innovazione. D’altro canto potrebbe diventare sempre più difficile trovare lo smartphone “perfetto”, quello capace di radunare al suo interno il meglio delle tecnologie presenti sul mercato. Se una sentenza di questo genere fosse applicata al mercato automobilistico, per fare un esempio, da domani vedremmo vetture con ABS, altre con l’ESP e il motore a iniezione diretta, altre ancora con il servosterzo, ma nessuna in grado di combinare tutto questo in un unico abitacolo.
Di certo la sentenza costringerà anche Google a rivedere in parte i propri programmi, non solo perché coinvolge direttamente uno dei “suoi” terminali (il Nexus S) ma anche perché di mezzo c’è Android il sistema operativo che accomuna tutti i dispositivi contro i quali la società di Tim Cook ha puntato il dito. Insomma il “prodotto rubato” contro cui Steve Jobs in persona aveva giurato battaglia rischia di essere il vero obiettivo delle prossime battaglie legali di Apple.


Un portale per il patrimonio astronomico
    26/08/2012 aggiunto da http://www.media.inaf.it/2012/08/24/un-portale-per-il-patrimonio-astronomico/

Un nuovo portale dedicato ai “monumenti” storici dell’Astronomia. È quello che è stato lanciato oggi dall’UNESCO nell’ambito dell’accordo di cooperazione con l’Unione Astronomica Internazionale (IAU).
Il nuovo portale ha come obiettivo di fornire ai suoi utenti un data base di quelli che sono i siti mondiali storicamente più importanti per l’astronomia anche se non fanno parte della “World Heritage List”, i siti patrimonio dell’umanità. Inoltre sarà possibile partecipare a forum e discussioni sul sito perché questo mantenga il dinamismo teso al suo rinnovamento continuo che si sono proposti i realizzatori del portale.
Si tratta di una banca dati che non riguarda solo la scienza moderna, al contrario si propone di tutelare, mettendoli in evidenza, tutti quei siti che storicamente e anche culturalmente fanno parte dell’evoluzione della scienza astronomica e, poi, astrofisica.
“Gran parte del nostro patrimonio astronomico più prezioso – antico e moderno – è in pericolo” dice il professor Clive Ruggles, professore emerito di Archeoastronomia presso l’Università di Leicester e presidente del AWHWG (Astronomy and World Heritage Working Group). Se non interveniamo, per cercare di proteggerlo e preservarlo, corriamo il rischio di perderlo. Nel corso dei prossimi mesi e anni questo portale diventerà “il mezzo per sostenere attivamente il patrimonio astronomico”.


Addio a Neil Armstrong, il primo uomo sulla Luna
    26/08/2012 aggiunto da http://www.ilgiornale.it/news/esteri/addio-neil-armstrong-primo-uomo-sulla-luna-832198.html

"E' un piccolo passo per l'uomo, ma è un grande passo per l'umanità". All'età di 82 anni è morto Neil Armstrong, il primo uomo che, il 20 luglio del 1969, mise un piede sulla Luna.
Di lassù, dopo aver condotto la missione di allunaggio dell'Apollo11, ammirò il globo terrestre, i mari che lo bagnano e le terre che, scure e verdeggianti, danno ospitalià agli uomini. Di lassù tutto sembrò così infinitamente più piccolo. Di lassù segnò un vero passo avanti per tutta l'umanità che ancora una volta era riuscita a vincere se stessa.
Lo scorso 7 agosto Armstrong aveva subito un intervento chirurgico di quadrulo bypass coronarico, appena due giorni dopo aver spento l'82esima candelina.

Il giorno prima un esame medico aveva, infatti, rivelato la parziale occlusione nelle arterie che portano il sangue il cuore. Nato il 5 agosto del 1930 in Ohio da Stephen Koenig Armstrong e Viola Louise Engel, famiglia di origine tedesca, Neil combattè come pilota di jet per la marina militare americana nella guerra di Corea. Una volta frequentata la Purdue University, si laureò in ingegneria aeronautica nel 1955 per poi diventare pilota civile e testare per la Nasa l'X-15 che era in grado di toccare i 6.401 chilometri orari. Nel 1962 fu, quindi, selezionato come astronauta. Nel 1966, per il programma "Gemini", comandò la missione Gemini 8 che fu la prima che vide l'aggancio di due oggetti orbitanti. Tuttavia, subito dopo l'aggancio, la missione venne interrotta a causa di un malfunzionamento dei propulsori di manovra. Tre anni dopo, nominato comandante dell'equipaggio di riserva nella missione Apollo 8 che prevedeva anche orbite lunari, sfuggì - quasi per miracolo - alla morte in un incidente durante una esercitazione con il simulatore volante "Lunar Landing Research Vehicle".

Nel luglio del 1969 il passo che segnò la storia e che cambiò per sembre la vita di tutti gli uomini: la missione di allunaggio Apollo 11. Durante la fase di avvicinamento, Armstrong prese i controlli manuali del modulo lunare "Eagle" fino a pilotarlo fuori da una zona particolarmente rocciosa. "Houston, qui Base della Tranquillità. L'Aquila è atterrata", furono le sue prime parole. Sette ore più tardi uscì dal Lem e divenne il primo essere umano a camminare sulla Luna segnando l'apice della corsa allo spazio fra Stati Uniti e Unione Sovietica. Era il 21 luglio. E tutto il mondo ammutolì davanti alle televisioni che trasmettevano l'allunaggio. Qualche giorno più tardi (Il 13 agosto) il presidente americano Richard Nixon gli assegnò la Medaglia presidenziale della libertà, la più alta onorificenza civile americana.

La luminosa carriera di Armstrong non terminò nemmeno con il pensionamento dalla Nasa, ma continuò dietro a una cattedra dell'Università di Cincinnati dove insegnò ingegneria. Non solo. Armstrong fu anche membro delle commissioni che, nel 1970, indagarono sull'incidente dell'Apollo 13 e, nel 1986, dello Space Shuttle Challenger.


Con euro prezzi su del 25%, Al sud i maggiori rincari
    25/08/2012 aggiunto da http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201208251108-ipp-rt10022-cgia_con_euro_prezzi_aumentati_del_25_soprattutto_al_sud

(AGI) - Roma, 25 ago - A dieci anni dall'introduzione dell'euro i prezzi sono aumentati soprattutto al Sud e, a differenza di quanto si possa credere, l'impennata non ha riguardato gli alimentari, l'abbigliamento/calzature o la ristorazione, ma soprattutto le bevande alcoliche e i tabacchi, le ristrutturazioni/manutenzioni edilizie, gli affitti delle abitazioni e i combustibili/bollette domestiche, nonche' i trasporti. A confermarlo sono i dati statistici elaborati dall'Ufficio Studi della Cgia di Mestre. Tra il 2002 e il luglio di quest'anno, l'inflazione media italiana e' cresciuta del 24,9%. In Calabria si e' registrato l'incremento regionale piu' elevato: +31,6%. Seguono la Campania, con il +28,9%, la Sicilia, con il +27,6%, e la Basilicata, con il +26,9%. Le meno interessate dal 'caro prezzi', invece, sono state la Lombardia, con un'inflazione regionale del +23%, la Toscana, con il +22,4%, il Veneto, con il +22,3% e, ultimo della graduatoria, il Molise, dove l'inflazione e' lievitata "solo" del 21,7%. "E' opportuno sottolineare che il maggior aumento dei prezzi registrato nel Sud non deve essere confuso con il caro vita.
Vivere al Nord - spiega Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre - e' molto piu' gravoso che nel Mezzogiorno.
Altra cosa, invece, e' analizzare, come abbiamo fatto noi, la dinamica inflattiva registrata in questi ultimi dieci anni. La maggior crescita dell'inflazione avvenuta nel Sud si spiega con il fatto che la base di partenza dei prezzi nel 2002 era molto piu' bassa rispetto a quella registrata nel resto d'Italia.
Inoltre - prosegue Bortolussi - a far schizzare i prezzi in questa parte del Paese hanno concorso anche il drammatico deficit infrastrutturale, la presenza delle organizzazioni criminali che condizionano molti settori economici, la poca concorrenza nel campo dei servizi e soprattutto un sistema distributivo delle merci molto arretrato e poco efficiente".
(AGI) - Roma, 25 ago. - Per quanto concerne le principali tipologie di prodotto, l'euro ha fatto esplodere i prezzi delle bevande alcoliche e dei tabacchi (+63,7%), quello delle manutenzioni/ristrutturazioni edilizie, gli affitti, i combustibili e le bollette di luce, acqua e gas e asporto rifiuti (+45,8%), nonche' dei trasporti (treni, bus, metro +40,9%). Pressoche' in linea, se non addirittura al di sotto del dato medio nazionale, gli incrementi dei servizi alberghieri e della ristorazione (+27,4%), dei prodotti alimentari (+24,1%), del mobilio e degli articoli per la casa (+21,5%), dell'abbigliamento/calzature (+19,2%). "A differenza di quanto e' stato denunciato sino ad ora - conclude Bortolussi - con l'avvento dell'euro non sono stati i commercianti a far esplodere i prezzi, bensi' i proprietari di abitazioni, le attivita' legate alla manutenzione della casa, le aziende pubbliche dei trasporti, i gestori delle utenze domestiche ed, infine, lo Stato con gli aumenti apportati agli alcolici e alle sigarette. Ricordo che sul totale della spesa media famigliare, che nel 2011 e' stata pari a quasi 30.000 euro, i trasporti, le bollette e le spese legate alla casa hanno inciso per quasi il 50% del totale, mentre la spesa alimentare solo per il 19%".
(AGI) .


La proteina di Rita Levi Montalcini cura l’infertilità?
    25/08/2012 aggiunto da http://www.medicinalive.com/sesso-fertilita/proteina-rita-levi-montalcini-cura-infertilita/

Viene chiamata tra gli addetti ai lavori la proteina di Rita Levi Montalcini: parliamo della NGF, o Nerve Growth Factor (fattore di crescita nervoso, N.d.R.). Un protide noto per la sua funzione sulla crescita dei neuroni sensoriali, scoperto dalla scienziata italiana negli anni 50. Ora, un veterinario dell’Università candese del Saskatchewan ha scoperto su modello animale come questa proteina sia in grado di stimolare anche l’ovulazione. E’ la fine dei problemi di fertilità?

E’ ancora presto per dirlo, ma la scoperta dello scienziato canadese è quantomeno curiosa. Sembra infatti che la proteina, presente nello sperma, sia in grado di agire sul cervello dei mammiferi di sesso femminile attivando l’ovulazione. Un dato al quale si è giunti attraverso l’osservazione di alcuni animali come il cammello, il lama ed il coniglio, che hanno bisogno di un segnale “capace” di indurre la presenza dell’ovulo nell’utero delle loro controparti femminili. Già nel 2005 Gregg Adams e la sua squadra avevano scoperto che hanno scoperto che questo “induttore” era presente nel liquido seminale, senza però sapere di cosa si trattasse. Il quesito in questione è stato risolto ora.

Grazie allo studio canadese, pubblicato sulla rivista di settore Proceedings of the National Academy of Science, si è riusciti a comprendere che si trattava proprio della proteina di Rita Levi Montalcini, la stessa che nel 1986 ha permesso a lei ed ai suoi colleghi di vincere il Nobel per la Medicina. Ulteriori sperimentazioni hanno poi verificato come la capacità di stimolazione “attiva” per le specie sopracitate non fosse valida per altri mammiferi, come ad esempio le mucche. Commenta il ricercatore:

Questa proteina non induce l’ovulazione nei bovini, ma ne modifica l’intervallo. Le mucche trattate con OIF/NGF hanno ovulato tutte entro 4 ore l’una dall’altra, mentre le mucche non trattate erano meno sincronizzate. Il trattamento con questo fattore ha migliorato lo sviluppo del corpo luteo, una ghiandola che si forma dopo l’ovulazione e produce ormoni essenziali per il mantenimento della gravidanza, sia nel lama sia nei bovini. Cosa curiosa infine l’ovulazione è stata indotta solo in topi in età prepuberale.

Grazie a studi precedenti si sa che anche nello sperma dell’uomo è presente questa proteina, e che le ovaie delle donne contengono i suoi recettori. Che ulteriori studi possano portare ad un maggiore trattamento dell’infertilità proprio attraverso questa proteina?

Chiocciola Tecnologica di Lorini Marco P.I. 02386970186