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VIGEVANO E LA CALZATURA

Si tratta di un territorio con una consolidata tradizione industriale e un articolato patrimonio imprenditoriale in cui si fondono cultura locale e sensibilità all'internazionalizzazione. Il distretto calzaturiero vigevanese ha subito negli ultimi decenni un oggettivo processo di ridimensionamento, frutto sostanzialmente di due ordini di fattori: uno legato al mercato, con un’evoluzione dei consumi verso le calzature sportive, ed uno legato alla crescente concorrenzialità di prezzo sulle produzioni qualitativamente inferiori, sia da parte di altre aree italiane in cui il settore si è sviluppato, sia da parte di paesi terzi che possono disporre di manodopera a basso costo. Le principali aziende produttrici attive nel territorio vigevanese sono oggi quelle che si sono posizionate nel segmento alto della produzione, che rimane comunque un segmento di nicchia. Dal punto di vista storico, il Distretto di Vigevano è uno dei più antichi della Lombardia. Il borgo vigevanese per secoli importante centro tessile, nell’Ottocento iniziò a privilegiare altri tipi di attività e più precisamente la lavorazione delle scarpe. Nata naturalmente in forma artigiana, la produzione di calzature, poco dopo la metà del XIX secolo, ha improvvisamente assunto una precisa dimensione industriale.  Nel 1866 due fratelli, Luigi e Pietro Bocca, diedero vita al primo calzaturificio modernamente inteso nel senso della divisione e specializzazione della fasi lavorative, affidate per la prima volta anche alla manodopera femminile. Nel 1901 Antonio Ferrari aprì la prima fabbrica italiana di macchine per calzature e nel 1929 Vigevano fu la prima città italiana a iniziare la produzione di calzature in gomma: le scarpe da tennis videro la luce proprio nella città ducale Vigevano, almeno fino a tutti gli anni Sessanta del secolo scorso, ha fatto le scarpe a tutti. La fama di “capitale mondiale della calzatura” era determinata e pienamente giustificata dalla forza dei numeri: nel 1960 la produzione annua sfiorava i 21 milioni di paia, di cui poco meno della metà prendeva la via delle principali capitali estere. Un primato che Vigevano si era conquistata grazie alla capacità dei suoi imprenditori e alla abilità dei lavoratori impiegati. A riprova di tale capacità è l'invenzione della scarpa femminile con "tacco a spillo", presentata in anteprima mondiale a Vigevano in occasione della XVI^ Mostra Mercato Internazionale delle Calzature nel gennaio 1953. Dalle parole di Lucio Mastronardi “L’unico posto a Vigevano dove non si fabbricano scarpe è il carcere, lì si fabbricano penne a sfera” sintetizza perfettamente l'essenza della calzatura Vigevanese. L'evoluzione del boom economico Italiano non ha escluso neppure il settore calzaturiero di Vigevano, sembrando a molti un declino inesorabile con i giganteschi stabilmenti abbandonati, però lentamente hanno trovato nuovi utilizzi assorbendo gli immensi spazi dimostrando la grande vitalità industriale. In molti hanno continuato a realizzare calzature imponendosi per la qualtità, apprezzata soprattutto all'estero. 

Chiocciola Tecnologica di Lorini Marco P.I. 02386970186