Az. Agr. Chiocciola Tecnologica di Lorini Marco

"LUMACHE" Alimento straordinario...




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NOTIZIE DAL WEB


 
"A 24 anni allevo due milioni di lumache"
    27/11/2014 aggiunto da http://www.ilrestodelcarlino.it/reggio-emilia/simone-beltrami-allevatore-lumache-1.62209

Così Simone Beltrami ha diversificato l'azienda agricola di famiglia a Pratofontana
di Alessandra Codeluppi
Reggio Emilia, 20 luglio 2014 - Il futuro a tutta velocità grazie alle lumache. E’ la storia di Simone Beltrami, 24 anni: dopo il diploma come perito agrario all’istituto Zanelli, ha deciso di diversificare la produzione dell’azienda agricola di famiglia, a Pratofontana, aprendo un allevamento di ‘Helix aspersa’, nome scientifico delle lumache. "Quando avevo 19 anni, mio padre mi chiese se intendevo continuare l’attività di casa, oppure se volevo fare altro — racconta il giovane —. La campagna mi attirava fin da piccolo: quando avevo cinque o sei anni, andavo nei campi con mio nonno Nando e con mio padre Giorgio". Una passione che è cresciuta con lui, fino al diploma specializzato e poi la decisione di farne un mestiere, ma investendo su un’attività atipica, per le nostre zone, come l’allevamento di lumache (in termine tecnico, si chiama elicicoltura).
L’azienda agricola di via Leuratti possiede circa quattro ettari di vigneto, dieci di erba medica e sei di prato stabile che producono foraggio per l’alimentazione di bovine da latte per il Parmigiano Reggiano oltre a un ettaro per la coltivazione di zucche. A queste colture tradizionali, i Beltrami hanno deciso di affiancare le innovative lumache: "Abbiamo dedicato tre ettari di terreno e ora, secondo quanto certificato dall’istituto piemontese di elicicoltura, il nostro è il più grosso allevamento di lumache del Nord Italia. Ci siamo associati all’istituto, che ci dà tutela e ritira le lumache che non riusciamo a piazzare, e poi siamo partiti nell’ottobre 2010: dai 106mila esemplari dell’avvio, ora abbiamo sfondato la quota dei due milioni".
All’interno l’allevamento presenta 88 recinti di 4 metri di larghezza per 45 metri di lunghezza: sono circondati da una rete antibava che non trasmette sapori o odori indesiderati alla carne delle lumache. Il 60% dei recinti è predisposto all’ingrasso dei piccoli, mentre il 40% alla riproduzione. E poiché l’alimentazione svolge un ruolo importante, si possono possono trovare all’interno dei primi cavolo e bietola da costa, e nei secondi divisi a metà anche il radicchio. La raccolta viene poi fatta in settembre e ottobre, quando le rane vengono raccolte a una a una. L’attività, intanto, sta crescendo: "Da un paio d’anni non ci limitiamo a vendere le lumache, ma le conferiamo all’Antico Podere Ferrari di Bagno, che le lavora per ricavarne confezioni in salamoia, un sugo con porri e un altro alla mediterranea".
L’azienda agricola, che aderisce a Campagna amica di Coldiretti, predilige la vendita diretta al pubblico e i mercatini: "Così possiamo confrontarci con gli acquirenti e mostrare loro dove nascono i nostri prodotti".
Quello delle lumache è un settore, a detta del 24enne, con grandi potenzialità: "In Italia ne importiamo il 70%. C’’è chi apprezza questo sapore, ma molti ancora non conoscono. A Reggio, infatti, non sono ancora molto diffuse, a differenza del Sud Italia dove, forse per la maggior povertà, è più radicata l’abitudine di andare a rane o lumache. Ma ora ci piacerebbe diffondere i nostri prodotti anche nei ristoranti reggiani".

Alessandra Codeluppi


DA OGGI RASSEGNA STAMPA "LUMACHE"
    27/11/2014 aggiunto da MARCO

Ho deciso di riattivale le News, solo lumache.
La lumaca è stata sdoganata l'interesse è altissimo se ne occupano tutti ai media piace, vado a pubblicare quello che trovo....


Niente voto per gli studenti Erasmus
    23/01/2013 aggiunto da http://www.lastampa.it/2013/01/22/italia/politica/niente-voto-per-gli-studenti-erasmus-il-governo-difficolta-insuperabili-fP61OlmGBsiGDe1Izrz1BN/pagina.html

Nonostante la volontà politica, il perentorio invito dell’Ue e gli auspici venuti da ogni parte, nulla di fatto per i 20 mila studenti italiani che studiano all’estero con l’Eramus: non potranno votare alle prossime elezioni di febbraio. La causa sono «difficoltà insuperabili», dovute al tempo ridotto di intervento ma soprattutto per motivi di costituzionalità. Resterebbero fuori, infatti, gli altri studenti iscritti in un Paese straniero, che secondo stime del 2010 sarebbero almeno 26 mila.
Il Consiglio dei ministri, riunito nel tardo pomeriggio, ha valutato «approfonditamente, grazie alle relazioni dei ministri dell’Interno Annamaria Cancellieri e degli Affari Esteri Giulio Terzi, la possibilità di «consentire agli studenti Erasmus la partecipazione al voto dall’estero per le prossime elezioni politiche, come auspicato in precedenza».
La discussione, ha spiegato Palazzo Chigi in una nota, ha posto in «evidenza delle difficoltà insuperabili»: prima tutto di «tempo e di praticabilità e, soprattutto, di costituzionalità nel selezionare unicamente gli studenti Erasmus, escludendo tutti gli altri soggetti che si trovano all’estero per ragioni di studio, ma senza una borsa Erasmus, come nuova categoria di elettori temporanei».
Secondo la decisione presa dal Cdm, la «discrezionalità di scelta che eserciterebbe il Consiglio con questa decisione contrasta con i principi di partecipazione democratica, eguaglianza ed effettività del diritto di voto previsti dalla Costituzione». Il Consiglio dei ministri, ha auspicato, comunque, che la «prossima riforma elettorale tenga in debita considerazione le esigenze dei giovani temporaneamente all’estero per ragioni di studio e di lavoro».
La delusione è stata la prima reazione registrata su Facebook, proprio dalle pagine («Studenti italiani che non potranno votare alle prossime elezioni») da dove era partita la protesta: «Le motivazioni che ci sono state date a noi sembrano più che ragionevoli: non è possibile riuscire a garantire il voto a tutti in tempi così brevi e non è corretto operare ulteriori discriminazioni. Ci sentiamo comunque in dovere di ringraziare per l’attenzione che ci è stata dedicata, anche perché è utile sottolineare che il nostro problema era a monte. Cosa vuol dire ciò? Vuol dire che il problema è la nostra legge elettorale che esclude ampie fasce della popolazione, esplicitamente o implicitamente. La nostra battaglia per i diritti non si ferma qui». Più duro Paolo: «non fermiamoci, sebbene questa risposta sia una pagliacciata, bisogna andare avanti perché la prossima volta non accada».
Non sono mancate anche le critiche del mondo politico alla decisione del governo: di «occasione sprecata» ha parlato, tra gli altri, la parlamentare del Pd Federica Mogherini. «Soprattutto - ha aggiunto - dopo aver suscitato in tanti ragazzi e ragazze la speranza di poter votare. Ci saremmo aspettati uno sforzo in più da parte del governo dei tecnici per ricercare una soluzione meramente tecnica. Il Pd - ha concluso - si prende l’impegno di ovviare a questa ennesima grave carenza dei meccanismi elettorali che negano ai giovani in Erasmus di poter esercitare un proprio diritto». Anche il vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli (Ppe/Pdl) si è «rammaricata per l’occasione persa»: «Pur tenendo conto delle motivazioni espresse dal Consiglio dei Ministri, non posso che esprimere rammarico». «Sarà grande la delusione tra i giovani che in questo momento più che mai dovrebbero poter prendere parte al processo decisionale», dichiarano Jessica De Napoli e Holljwer Paolo dirigenti di Officina Futura da giorni mobilitati a Bruxelles.


Quanto è affidabile Wikipedia?
    23/01/2013 aggiunto da http://www.lastampa.it/2013/01/23/cultura/domande-e-risposte/quanto-e-affidabile-wikipedia-RKzbJWI9mEWLk2kEBt0H0K/pagina.html

La prima è stata quella in lingua inglese (più di quattro milioni di voci), seguita dalla tedesca (un milione e mezzo), in francese (1,3 milioni) e olandese (1,1 milioni). Le prossime saranno quelle in spagnolo, russo e polacco.
Da quando è attiva l’edizione italiana di Wikipedia?
La prima pagina, «Comunicazione», è stata creata nell’agosto del 2011. Nel febbraio del 2003 è stata raggiunta quota mille voci, diecimila nel giugno 2004, centomila nel settembre 2005. Oggi la media è di 300 nuove voci che vengono inserite ogni giorno e dalla nascita della versione italiana il numero complessivo di modifiche ha superato i 38 milioni.
Qual è stata la milionesima voce creata?
Su questo si è creata una disputa con differenti interpretazioni. Secondo la più comune, il traguardo è stato tagliato alle 4.50 di ieri mattina da «Scautismo e guidismo in Portogallo», dedicata agli scout lusitani. Ma in contemporanea sono apparse anche le pagine «8mm» (gruppo musicale californiano), «Archeanactide» (dinastia ellenica del V secolo a.C.) e «Le Formiche» (gruppo di scogli vicino a Ponza). Per non fare torto a nessuno, i responsabili hanno deciso di assegnare il primato a tutte le voci: ex aequo.
Come funziona l’enciclopedia virtuale? Chi scrive i testi?
Il principio di Wikipedia è che tutti possono contribuire alla stesura delle voci. È un’enciclopedia totalmente aperta alle modifiche degli utenti.
È necessario iscriversi per modificare una pagina?
No, si può intervenire sulle pagine anche in forma anonima. In media, una modifica su cinque (il 22%) è fatta da utenti sprovvisti di un account, che hanno preferito non registrarsi.
Quanti sono gli utenti che hanno un account?
In media, ogni mese 500 nuove persone si iscrivono - gratuitamente - a Wikipedia Italia. In totale, gli iscritti sono 841.409. Di questi, 8546 sono considerati «utenti attivi», vale a dire che hanno apportato almeno una modifica negli ultimi trenta giorni.
Sono tutte vere le informazioni contenute in Wikipedia?
Non è detto, anche perché chi contribuisce a modificare le pagine, spesso - volontariamente o involontariamente - inserisce informazioni errate. Per questo bisogna fare molta attenzione: non si può considerare «ufficiale» tutto quello che si trova su Wikipedia, soprattutto se le citazioni sono sprovviste dell’indicazione della fonte.
È possibile correggere gli errori?
Certo, chiunque può intervenire sulle pagine e cancellare o sostituire informazioni errate. La filosofia di Wikipedia è proprio questa: ogni utente - anche quelli non registrati - ha il compito di controllare ed eventualmente eliminare gli errori. Più persone intervengono, migliore è il risultato. Quindi le pagine che hanno subito un numero di modifiche alto sono sicuramente più attendibili di quelle create da una sola persona e poi «abbandonate» a loro stesse.
C’è un modo per assegnare una sorta di «pagella » alle pagine?
Sì, in particolare esistono due riconoscimenti che vengono assegnati: «voci in vetrina» e «voci di qualità». Le prime sono «quelle che i wikipediani - si legge nel sito - ritengono particolarmente complete, corrette ed accurate nonché piacevoli da leggere». Le voci di qualità «hanno dimostrato di essere di buona qualità, soprattutto in termini di affidabilità dei contenuti, ma che non raggiungono ancora (o è improbabile che possano raggiungere) una qualità pari a quella delle voci in vetrina».
Esiste una struttura gerarchica oppure tutti gli utenti sono uguali?
Ci sono alcuni utenti che godono di privilegi «speciali». È il caso, ad esempio, degli «amministratori» (111 in totale): si tratta di utenti volontari «eletti» dalla comunità per poter compiere una serie di operazioni tecniche, in particolare di «pulizia» e di controllo delle pagine. Gli Amministratori possono inoltre bloccare o sbloccare gli utenti, impedendo a determinati indirizzi IP di intervenire sulle pagine.
Chi gestisce Wikipedia in Italia?
L’associazione Wikimedia Italia, la corrispondente italiana di Wikimedia Foundation. Fondata nel 2005, oggi conta 470 soci e ogni anno vengono nominati i cinque membri che compongono il direttivo. L’attuale presidente è Frieda Brioschi.


Nasce Alleanza per internet: serve un ministro per il web, più wi-fi e e-commerce
    23/01/2013 aggiunto da http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-01-22/nasce-alleanza-internet-serve-151904.shtml?uuid=AbmagzMH

Un ministro per la società digitale, la diffusione di internet senza fili nei principali luoghi commerciali, nelle stazioni e negli aeroporti e infine lo sviluppo dei pagamenti elettronici tramite dispositivi mobili. Con questi obiettivi precisi nasce Alleanza per internet, un'associazione che si pone come punto di incontro di cittadini, associazioni, università e centri di ricerca per fare dell'Italia uno dei paesi più avanzati nella società dell'innovazione e nell'economia digitale.
I promotori
Presidente di Alleanza per internet è Franco Pizzetti, ex Garante per la privacy, e tra i promotori ci sono esponenti del mondo dell'innovazione digitale (come Gianluca Petrillo, government affairs manager di Microsoft), delle università (come Francesco Vatalaro (docente a Tor Vergata) e delle istituzioni (come Elisa Manna (responsabile politiche culturali del Censis). All'evento di presentazione di Alleanza per internet sono intervenuti, tra gli altri, Antonello Soro, presidente dell'Autorità garante per la privacy, Franco Bassanini, presidente Cassa depositi e prestiti, e Franco Bernabè, presidente del gruppo Telecom.
La lettera ai sei principali candidati premier
Le tre proposte di Alleanza per internet sono state sintetizzate in una lettera inviata ai principali candidati premier alle prossime elezioni politiche (Mario Monti, Silvio Berlusconi, Pier Luigi Bersani, Oscar Giannino, Beppe Grillo e Antonio Ingroia). L'associazione chiede «un
impegno chiaro perché nella prossima legislatura sia data attuazione a tre proposte per favorire l'economia digitale in Italia

Chiocciola Tecnologica di Lorini Marco P.I. 02386970186