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NOTIZIE DAL WEB


 
Al Bano, Cutugno, Ricchi e Poveri: anche i vecchi leoni al Festival Sorpresa a Sanremo
    14/01/2013 aggiunto da http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/bano-cutugno-ricchi-e-poveri-anche-i-vecchi-leoni-festival-874527.html

Giletti ha annunciato che al Festival ci saranno, come ospiti, Toto Cutugno, Al Bano e i Ricchi e Poveri, insomma i rappresentanti della tradizione italiana più popolare. Detta così, pare che il grande «rottamatore» della kermesse canora, sia dovuto tornare sui suoi passi e abbia dovuto rinunciare a puntare sulla modernità. In realtà, più semplicemente, Fazio furbamente, mette in gara i cantanti moderni ma, per venire incontro a tutto il pubblico, anche quello più anziano, invita anche la vecchia guardia. Nella serata di martedì ci sarà Cutugno, in quella di mercoledì i Ricchi e Poveri, e giovedì Al Bano. Preludio della serata del venerdì, un Sanremo Story, che ospiterà altri nomi della tradizione e omaggi al passato, pescando nei ricordi di Fazio, di Luciana Littizzetto, degli autori, tra i fatti, le persone, gli eventi che più hanno segnato il Festival, insomma una sorta di «Anima mia» festivaliera.
Lo staff di Fazio precisa anche che la decisione di invitare gli artisti che hanno fatto la loro storia in parallelo a quella della manifestazione canora, era già stata presa da tempo. Da quando Fazio ha cominciato a lavorare al progetto, per mixare modernità e tradizione. Intanto sul sito ufficiale del Festival, nella sezione «Sanremo story», ci si può divertire a votare la canzone preferita tra le 14 portate al festival di Al Bano, oppure a riscrivere una strofa dell'«Italiano», per vedere come a 30 anni di distanza siano cambiate le caratteristiche degli italiani, o a votare i versi più «spericolati» dei Ricchi e Poveri.


Sagra della Polenta a Villa Santo Stefano (FR), il 20 gennaio 2013
    14/01/2013 aggiunto da http://www.cacciapassione.com/eventi-di-caccia/mostre-e-sagre/4617-sagra-della-polenta-a-villa-santo-stefano-fr-il-20-gennaio-2013.html

orna a Villa Santo Stefano, in Ciociaria, il 20 gennaio il rito dello “sfamo del popolo”, ovvero la polenta, piatto povero e contadino come veniva fatto nel 1643. Tanti lustri sono passati, ma l'amore e la dedizione dei piatti di una volta non vengono mai a mancare, soprattutto tra chi vuole tramandare le proprie tradizioni come i “santostefanesi”. Era infatti il 1643 quando per la prima volta per l'occasione della festa rivolta a San Sebastiano, prese il via l'antico rito dedicato all'offerta di un piatto caldo di polenta alla popolazione. Questa manifestazione rappresenta ancora oggi come ieri un momento di aggregazione e riscoperta delle proprie tradizioni e della buona cucina per la comunità ciociara.
La Sagra della Polenta, giunge quest'anno alla 38° edizione e apre come sempre l'anno "festarolo" della proloco. Così il 20 gennaio tutti in piazza per assaporare un piatto che rappresenta la storia del paese fin dalle 8 del mattino quando verranno accesi i fuochi tradizionali per la cottura. La polenta è il cibo contadino per eccellenza, ha nutrito le generazioni passate fino a tempi non molto lontani, costituiva la dieta principale degli abitanti del paese, semplice e veloce da preparare non richiedeva particolari ingredienti ma solo farina di granturco e raramente era condita con sugo di carne, salsicce o verdure. La preparazione necessita di una tecnica affinata, unita a tempi piuttosto lunghi. Così il "mastro polentaio" che lavorerà per la sagra sarà inflessibile nel concede anche solo una porzione del suo "tesoro biondo" che onn abbia almeno due ore di bollitura.
Chi era San Sebastiano che ha dato origine alla festa? Originario di Narbona, tribuno delle guardie pretoriane, subì il martirio a colpi di freccia, durante la persecuzione di Diocleziano (304). Sopravvissuto e curato dalla matrona romana Irene, fu nuovamente arrestato e morì flagellato. Il suo corpo si conserva a Roma in una delle sette basiliche minori, a lui dedicata. Nella Deposito Martyrum è commemorato il 20 gennaio, giorno conservato pure nel nuovo calendario liturgico.
Chi vuol dedicare un po' di tempo alla scoperta della cittadina dell'entroterra ciociaro può visitare la Chiesa Santa Maria Assunta in Cielo (Chiesa Parrocchiale a tre navate in stile barocco romano del 700), la Chiesa della Madonna dello Spirito Santo (del 1721), il massiccio torrione circolante del XIII secolo detto Torre di Re Metabo e il monumento ai caduti con lo splendido panorama che si affaccia sulla Valle dell'Amaseno.
Presenti stand per il mercatino di enogastronomia e artigianato locale. La Sagra sarà accessibile gratuitamente dalla mattina alla sera.
Programma della manifestazione:
ore 8,30 accensione tradizionali fuochi per la cottura della polenta
ore 9,30 preparazione del sugo da parte delle massaie
ore 9,30 inizio cottura della polenta sotto la guida del mastro polentaio
ore 11,30 - Santa messa in onore di San Sebastiano
ore 12,30 inizio distribuzione della polenta con salsicce e vino il tutto fino ad esaurimento pasti.


PUNTARE SU AGRICOLTURA PER OCCUPAZIONE
    09/01/2013 aggiunto da http://www.winenews.it/i-capolavori-dell-agroalimentare-d-italia/29722/puntare-su-agricoltura-per-occupazione-soprattutto-tra-i-giovani-il-presidente-cia-giuseppe-politi-le-prossime-elezioni-devono-garantire-un-governo-autorevole-in-grado-di-sviluppare-po

“L’agricoltura è un settore vitale che ha risorse importanti per contribuire alla crescita e alla creazione di nuova occupazione. Bisogna, però, riaccendere i riflettori sul mondo agricolo, adottando politiche mirate. Prima di tutto è indispensabile che vi sia un reale abbattimento dei costi (produttivi e contributivi) e della burocrazia che oggi paralizzano le imprese agricole. Nelle campagne, a differenza di industria e servizi, c’è possibilità di lavoro, soprattutto per i giovani.
Ciò può essere sfruttato da parte della maggioranza e del governo che usciranno dalle prossime elezioni politiche attraverso una strategia che consenta agli imprenditori agricoli, in particolare quelli “under 40”, di riprendere a “marciare” e di aprire anche le porte ai tanti lavoratori che sono stati, purtroppo, espulsi dagli altri comparti produttivi”. Lo ha affermato il presidente della Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, Giuseppe Politi a commento dei dati Istat sull’occupazione nel nostro Paese.
“Pur in presenza di una profonda crisi, il settore primario ha ‘tenuto’ soprattutto sotto il profilo occupazionale. I motivi - ha aggiunto Politi - vanno ricercati nelle caratteristiche del lavoro agricolo, spesso visto come simbolo di precarietà e che, invece, ha dimostrato, proprio per la sua flessibilità, di adeguarsi meglio di altri a una congiuntura fortemente negativa. Ma questo rischia di non bastare più per il futuro. Da qui la richiesta di tagliare i costi produttivi, come quelli dell’Imu sui fabbricati rurali e sui terreni agricoli e dei carburanti, che pesano in maniera opprimente sulle imprese. A questo si deve aggiungere una sostanziale riduzione degli oneri contributivi, le cui aliquote sono di gran lunga superiori a quelle applicate negli altri paesi europei, e l’esigenza di congrui incentivi e sgravi per premiare i comportamenti virtuosi delle aziende, a cominciare da quelle condotte da giovani, che dimostrano grande vitalità e risorse”.
“Bisogna anche agire - ha rimarcato il presidente Cia - sul fronte della burocrazia, riducendo drasticamente gli adempimenti richiesti. Le misure prese negli ultimi mesi costituiscono un passo avanti, ma sono ancora insufficienti. La burocrazia, d’altronde, costa al sistema delle nostre piccole e medie imprese 26,5 miliardi di euro all'anno: tra i paesi più industrializzati solo l'Italia presenta questo record negativo. Un ‘mostro’ dai mille tentacoli che soffoca anche l’agricoltura, che paga un conto molto salato: oltre 3 miliardi di euro l’anno. Ecco perché chiediamo interventi per rendere meno elefantiaci e costosi i rapporti tra aziende agricole e Pubblica amministrazione”.
“I dati dell’Istat sull’occupazione sono drammatici. Ma anche quelli sull’intero sistema economico risultano decisamente negativi. Per tale motivo ci auguriamo - ha concluso Politi - che con la nuova legislatura si possa segnare una svolta decisiva nel Paese, assicurando le politiche necessarie per favorire sviluppo e competitività. Una fase nuova in cui anche l’agricoltura sia messa nelle condizioni di far sentire nel concreto la sua forza sia di carattere economico che sociale”.


Astronomia: scoperti 461 nuovi pianeti, 4 potrebbero essere abitabili
    09/01/2013 aggiunto da http://www.meteoweb.eu/2013/01/astronomia-scoperti-461-nuovi-pianeti-4-potrebbero-essere-abitabili/175932/

La missione Keplero ha annunciato la scoperta di 461 nuovi candidati pianeti. Quattro di questi potenziali nuovi pianeti hanno dimensioni minori della meta’ della Terra e orbitano nella loro zona di abitabilita’ – rispetto alla propria stella – ossia in una regione con condizioni tali da permettere l’esistenza di acqua libera sulla superficie. Lo studio della Nasa ha mostrato un grande incremento nel numero dei potenziali pianeti di piccola taglia e del numero di stelle con piu’ di un candidato. Da quando, nel febbraio 2012, e’ stato diffuso il catalogo della missione Keplero, il numero dei candidati scoperti dai suoi dati e’ aumentato del 20 per cento e ora si e’ portato a un totale di 2.740 potenziali pianeti che orbitano intorno a 2.036 stelle. Il maggior incremento e’ stato visto nel numero dei potenzialipianeti con la stessa taglia della Terra oppure superiore, che e’ aumentato del 43 e del 21 per cento, rispettivamente. Delle percentuali che, se estese a tutta la Via Lattea, porterebbero i pianeti candidati di dimensioni superiori o simili a quelle della Terra a circa 17 miliardi. I candidati richiederanno analisi e ulteriori osservazioni per essere confermati pianeti: dall’inizio del 2012, 33 candidati sono poi stati riconosciuti come pianeti. Attualmente, il numero complessivo e’ di 105.


Internet produce 830 milioni di tonnellate di Co2
    09/01/2013 aggiunto da http://www.lastampa.it/2013/01/07/tecnologia/internet-produce-tonnellate-di-co-MaHt4ObnY9vzhx61AEsrGN/pagina.html

Internet e tutto l’apparato della cosiddetta Information Technology produrrebbero, ogni anno, circa 830 milioni di tonnellate di biossido di carbonio, considerato uno dei principali gas serra. Un dato ancor più sorprendente se lo si traduce in percentuale: circa il 2% delle emissioni globali, la stessa quantità prodotta dal traffico e dall’industria aeronautica, secondo il centro australiano per Energy-Efficient Telecommunications (CEET) e i laboratori Bell, autori della ricerca.
La domanda è vecchia quanto la Rete, che si avvia a festeggiare il suo trentesimo compleanno: è la comunicazione digitale un’alternativa ecologica al tradizionale uso di carta, viaggi aerei o in auto e a tutto l’arsenale tradizionale della comunicazione e dell’informazione? Questione spinosa. I data center che consentono a Internet di offrire i tantissimi servizi pubblici e privati consumano molta energia, usata per alimentare i server, ma anche i potenti sistemi di condizionamento che impediscono alle macchine di surriscaldarsi. E tuttavia, ci si dovrebbe sempre chiedere quanta energia facciano risparmiare. Ma la ricerca australiana non aveva e non ha come scopo mettere Internet su un anacronistico banco degli imputati, quanto di segnalare modelli di efficienza in grado di abbattere le attuali emissioni di Co2, tra l’altro destinati a raddoppiare entro il 2020.
Gli autori della ricerca, pubblicata sull’Environmental Science & Technology, indicano nuovi modelli, più efficienti, nella misurazione della produzione ed emissione del biossido di carbonio in ambito Ict, ma anche la strada per abbatterle.
In base ai due modelli di monitoraggio testati, infatti, i ricercatori suggeriscono che lo sfruttamento delle energie rinnovabili e l’uso corretto di tecnologie che consentono la razionalizzazione dei consumi sono le strade da battere per un’industria informatica con un migliore impatto ambientale. Da qualche anno, infatti, i produttori di pc destinati alle famiglie e alle aziende sono più sensibili al tema del consumo di energia, ma anche all’uso di materiali riciclabili e meno inquinanti.
Le aziende stanno da tempo sperimentando, per esempio, i vantaggi della cosiddetta virtualizzazione, che consente di disporre di molte postazioni di lavoro a partire però da un singolo server, con conseguente risparmio di hardware e di elettricità. Ma una volta creata la tecnologia, occorre la giusta sensibilità e competenza per usarla nel modo migliore. Anche a questo servono istituzioni come il Ceet, che pubblica un rapporto annuale sullo stato dell’arte nell’uso efficiente delle risorse energetiche da parte dell’industria dell’Information Technology.

Chiocciola Tecnologica di Lorini Marco P.I. 02386970186